incontro con dante

Incontro con Dante: un viaggio nel passato per riavvicinare il futuro

Sabato 18 Settembre 2021 nel cuore di Monza, e più precisamente nella piazza del suo meravigliosamente fresco di restauro Duomo, l’Associazione Culturale Libertamente e il regista ed attore teatrale Agostino De Angelis, insieme con alcune compagnie teatrali monzesi e la nostra Danzart Academy, hanno dato vita ad uno spettacolo performativo unico nel suo genere: “Incontro con Dante nei Castelli e nelle Antiche Dimore”. Un connubio tra recitazione, danza e musica dal vivo che ha permesso alla cittadinanza e ad artisti 

di ogni età si rincontrarsi di nuovo, dopo mesi di forzata astinenza dalla socialità per l’una, dalla propria passione per gli altri. E infatti, la celebrazione di Dante a settecento anni dalla sua scomparsa si è rivelata per tutti i giovani ballerini e gli artisti altri una fruttuosa occasione non solo per mettere in campo il proprio interesse verso la cultura e la sua divulgazione, ma anche e soprattutto per  essere se stessi, in un momento in cui esprimersi sembra essere diventato più difficile che mai. 

Lo spettacolo, pensato come rivisitazione del precedente “Incontro con Dante” itinerante messo in scena nel Settembre 2019 dagli stessi attori a ballerini, è stato ideato proprio con l’obiettivo di valorizzare la cultura e l’impegno degli artisti nel rispetto delle regole di distanziamento e immobilità imposte al pubblico. Regole che, in effetti, non si sono rivelate limitanti ai fini di una buona riuscita. Poiché, in fin dei conti, ciò che conta è trasmettere la passione, la perseveranza, l’interesse in progetti in cui nessuno sembra più coinvolto. E crediamo che i nostri ballerini, realizzando che il coinvolgimento c’è ancora, e che forse basta dargli una piccola spinta per farlo fuoriuscire di nuovo, sono pienamente riusciti nell’intento. 

Partendo dall’Inferno dantesco, i nostri danzatori hanno accompagnato Dante, – inscenato da De Angelis- nei panni delle tre fiere prima, dei dannati poi, intervallando la recitazione e rendendo lo spettacolo vivace e dinamico. Imparare diverse coreografie in breve tempo e riadattarle all’unicità dello spazio performativo non è stato semplice, ma la soddisfazione nel sentire il proprio corpo muoversi totalmente trasportato dalla musica e dalla sinergia del gruppo ha ripagato pienamente ogni sforzo. L’unicità della danza, infatti, risiede forse nel contatto, nel sentire se stessi parte di un tutt’uno fatto di musica, pelle e sensazioni, così come la bellezza della danza è sottesa al piacere che si prova nell’esprimere queste proprie sensazioni grazie anche alla possibilità di personificare un ruolo. E quale ruolo più adatto e intrigante, in fondo, se non quello dei dannati che, prima trainati da Caronte, poi turbinanti nel vortice infinito di Paolo e Francesca, poi ancora catapultati nel taboo drammatico del Conte Ugolino e infine vaganti tra il pubblico quasi a dire: noi siamo dannati, ma forse lo siete anche voi. 

E in effetti, la magia della danza sta nella sua potente inclusione, nella sua voglia costante di abbracciare il pubblico quasi a urlargli col corpo “guardaci, e riconosciti”, rendendo lo spettacolo nel suo complesso immersivo e travolgente. 

Seguendo passo passo il cammino di Dante, i nostri ballerini si sono trasformati poi in angosciate anime del Purgatorio, anelanti una salvezza che fatica ad arrivare, fino a diventare luminosi angeli del Paradiso. Quest’ultima parte coreografica, in particolare, ha coinvolto tutto lo spazio della piazza a disposizione, avvolgendo il pubblico con prese di gruppo, corse dinamiche ed efficacemente coese parti ballate. Il crescendo della musica, inoltre, ha contribuito a rendere il Paradiso il pezzo più maestoso dell’intera rappresentazione, culminando in una presa suggestiva proprio ai piedi del Duomo in cui due ballerini, sollevati dal resto del gruppo, quasi si librano in volo creando un unico vortice di movimento. 

Lo spettacolo in tutte le sue fasi – la sua preparazione, la sua realizzazione, e i riconoscimenti che gli sono susseguiti – sono stati per i nostri ballerini, i nostri coreografi e per tutti gli attori coinvolti una grande occasione di rinascita. Infatti, come Dante attraversa l’inferno per conoscere il Paradiso, così tutti noi artisti stiamo attraversando un duro passato recente per riappropriarci del futuro. Un futuro libero da restrizioni, da insicurezze e da incertezze circa le nostre passioni. Un futuro in cui il pubblico scioglierà ogni distanza e entrerà di nuovo in vivo contatto con la nostra arte. Un futuro che, in effetti, molto somiglia allo sprazzo di presente che abbiamo realizzato nel “Incontro con Dante”. Un futuro che, per ballerini e pubblico, forse è già oggi, ed aspetta solo di essere realizzato di nuovo.

Autrice: Carola Diligenti